Lo Zen

Lo Zen

Messaggioda eleumas » lunedì 24 novembre 2008, 13:31

Zen


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Zen è la pronuncia nipponica della parola cinese Chan. Questo termine, un prestito linguistico dalla lingua cinese classica, fin dalla prima introduzione del Buddhismo in Cina fu utilizzato per rendere foneticamente il termine sanscrito Dhyāna che nell'insegnamento del Buddha indicava i graduali stati di coscienza caratterizzati da profonda comprensione che scaturiscono dall'esercizio del Samadhi, ossia la concentrazione meditativa. In seguito, in diverse forme composte come Chanseng, Chanshi (Monaco meditante, Maestro della meditazione), divenne una definizione generica per una categoria di religiosi che si dedicavano specialmente alla meditazione. Sembra che in questo ambito sia nata la tradizione e che adotterà questo termine come vera e propria denominazione specifica del proprio lignaggio (cinese: Chánzōng, giapponese: Zenshū 禅宗, la tradizione del Buddhismo Zen).

Nonostante non ci siano testimonianze storiche della presenza di una scuola Zen in India, questa tradizione del buddismo Mahayana si fa risalire a Bodhidharma (VI secolo), ventottesimo patriarca buddista del ramo originale indiano (che vede al primo posto Siddarta Shakyamuni, il primo Buddha e primo patriarca del buddismo in Cina).
Storicamente, il Chan fu una scuola buddhista cinese che fiorì sotto la dinastia Tang (618-907). Questa dottrina, grazie all'impulso dei suoi maestri, si diffuse in tutta la Cina. Dopo la grande repressione che colpì il buddhismo nell'845, il Chán s'indebolì sempre più; il suo insegnamento originario, diretto, aspro, spontaneo, finì per ottenere una nuova istituzionalizzazione sotto la dinastia Song (960 - 1279).

Il Chan fu importato in Giappone nel XII secolo. All'inizio del XX secolo i primi missionari giapponesi propagarono lo Zen nell'America del Nord (soprattutto in California); ad esempio uno studioso giapponese e buddhista, Suzuki Daisetsu Teitaro, ha scritto dei libri in inglese riguardanti lo Zen. Negli anni 1950 il movimento beatnik contribuì a renderlo popolare, tanto da farlo diventare la "filosofia" dei giovani della New Age, in lotta contro la società industriale.

In seguito lo Zen giunse in Europa, ma rimase appannaggio degli intellettuali e degli studiosi. Nella cultura occidentale lo Zen esercita un fascino sempre maggiore, anche grazie a grandi personalità che si sono impegnate ad introdurlo in America ed Europa, quali lo psicoanalista-filosofo Carl Jung e il giapponese Suzuki. Per comprendere, per quanto possibile, lo Zen, diventa opportuno risalire alla sua fonte d'origine, studiarne l'insegnamento promulgato dai suoi fondatori.
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